Parco archeologico Nazionale di Locri: ultima colonia greca in Italia

Il Parco Museo Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri è uno dei più estesi della Calabria e sorge lungo la SS 106 a circa 5 km dall’odierna città di Locri.

Fondata nel VII sec. a.C., tra l’Aspromonte e la Costa dei Gelsomini, l’antica città di Locri Epizefiri rappresentava un centro fiorente della Magna Grecia ed era difesa da una cinta muraria di 7 km, lungo la quale erano situate le aree sacre. Ai piedi della collina sorgeva il teatro risalente al IV sec a.C.

All’interno dell’area troviamo il Museo Archeologico Nazionale dedicato alla narrazione della polis greca e il Complesso Museale Casino Macrì che conserva le testimonianze riconducibili all’età romana.

Il Palazzo Nieddu del Rio, situato nel centro di Locri, custodisce invece il Museo del Territorio e documenta l’età protostorica della Locride.

Alla scoperta del Parco Archeologico di Locri Epizefiri

Il sito si può suddividere in due aree distinte: quella della polis greca e quella dell’età romana.

L’antica polis greca è delimitata da 7 chilometri di cinta muraria ed all’interno sono ben visibili le zone sacre, i santuari, la necropoli e i quartieri residenziali.

Seguendo il percorso consigliato, incontrerete la prima area sacra del Santuario di Zeus Saettante, così chiamato per le migliaia di tavolette rinvenute nel sito e raffiguranti Zeus nell’atto di scagliare un fulmine. L’unica struttura oggi visibile è una porzione di muro in blocchi, probabilmente appartenente al recinto del santuario.

L’area sacra è contraddistinta da undici depositi votivi risalenti alla fine del V e inizi II sec a.C., costituiti da semplici fosse scavate nel terreno di forma irregolare. Al loro interno venivano custoditi oggetti quali coppe, brocche e coppette di vario genere.

Proseguendo in contrada Marasà, i Locresi edificarono alla fine del VI sec. a.C. un sacello dedicato alla dea Afrodite. L’edificio si caratterizza per un orientamento diverso da quello delle mura con planimetria a pianta rettangolare.

Il sacello ha dimensioni contenute rispetto ai santuari monumentali locresi. Inizialmente costituito da tre vani, nel tempo fu soggetto a modifiche e ampliato.

A metà del IV sec. a.C. fu edificata, con materiali di risulta dalla demolizione del sacello, un’abitazione a due piani denominata Casa dei Leoni di circa 400 mq. Rinvenuti sette ambienti tra cui un vestibolo, caratterizzato dalla presenza di offerte votive, un grande cortile di collegamento tra la parte più interne della casa e l’esterno, l’andron, la tradizionale sala da banchetto e sette letti da banchetto disposti lungo le pareti dell’ambiente.

Tempio Marasà a Locri

Sempre nella stessa località sorge il Tempio Marasà edificato lungo le mura cittadine. Riveste un’importanza fondamentale perché a lungo considerata l’unica testimonianza architettonica di edificio sacro in stile ionico nel mondo magno-greco.

La sua prima edificazione risale alla metà del VII sec. a.C. ma nei secoli subì diversi mutamenti. In questo tempio gli archeologi rinvennero il gruppo marmoreo dei Dioscuri e la statua della Nereide, entrambi esposti al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Ai piedi della collina della Mannella sorge uno sei più famosi santuari della Magna Grecia, il Persephoneion, dedicato a Persefone. Nel santuario locrese si recavano le giovani donne in procinto di matrimonio perché la dea era ritenuta garante della riproduzione e del mantenimento dell’ordine civico.

Gran parte dei materiali votivi rinvenuti fanno riferimento a cerimoniali legati al mondo della nuzialità e fecondità.

A ridosso della collina, in località Pirettina, i locresi realizzarono tra la prima e la seconda metà del IV sec. a.C. un grande teatro, sfruttando il pendio naturale per la cavea. La cavea a forma di ferro di cavallo, suddivisa in 7 cunei dotati di 26 gradinate destinate ad accogliere il pubblico.

L’edificio, oggi conservato solo in fondazione con pochissimi elementi in alzato, in un prima fase presentava il proscenio in legno con finiture in terracotta successivamente il fronte scena fu monumentalizzato con elementi decorativi lapidei.

Foto di Francesco Bonelli esposta al Museo

Infine, nella parte pianeggiante dell’antica città, in località Centocamere, sorgeva il quartiere residenziale. Qui troviamo case, botteghe e laboratori per la produzione di ceramica. Il quartiere è stato attivo soprattutto tra IV e III sec. a.C. quando laboratori e abitazioni convivevano nella spazio compreso tra la stoà e U e la porta con postierla.

Le case si distribuiscono in maniera non omogenea all’interno degli isolati. Dalla diversa articolazione delle strutture si può dedurre come l’organizzazione dello spazio abitativo fosse strettamente rispondente alla necessità funzionali, al rango sociale e condizione economica.

Le dimensioni variano dai 120 ai 220 mq e gli ambienti si distribuiscono intorno al cortile, spesso fornito di un pozzo, che rappresenta il fulcro della casa.

Museo archeologico Nazionale di Locri

Progettato dall’architetto De Franiscis fu aperto al pubblico nel 1971. Il percorso museale, interamente riprogettato da meno di un anno, si sviluppa su due livelli; al piano terra sono custoditi i reperti provenienti dalle aree sacre del Sacello di Afrodite, del Santuario di Zeus Saettante e del Thesmophorion dedicato a Demetra.

Al primo piano trovano spazio i reperti provenienti dal Persephoneion, un piccolo edificio dedicato a Persefone situato ai piedi della collina di Mannella, dal Tempio di località Marasà, del Teatro e del quartiere residenziale Centocamere.

Complesso Monumentale Casino Macrì

Ex masseria ottocentesca, costruita su una struttura termale di epoca romana, oggi è uno spazio espositivo polifunzionale ed ospita gran parte della collezione di epoca romana. Il complesso comprende, oltre alla masseria, anche due case coloniche.

Tra i manufatti esposti troviamo la statua in marmo del Togato, la Vasca in breccia di Aleppo, uno dei pochi esempi di manufatti realizzati con questo raro marmo proveniente dall’isola greca di Chio e la brattea aurea con l’adorazione dei Magi.

Orari e giorni di apertura

Il Museo e Parco archeologico Nazionale di Locri è aperto tutti i giorni dal martedì alla domenica dalle 09:00 al 20:00. Chiuso il lunedì. L’accesso al Parco è consentito fino ad un’ora prima del tramonto.

Il Museo del Territorio di Palazzo Nieddu è aperto dal lunedì al venerdi dalle 08:00 alle 13:00, martedì e venerdì anche dalle 14:00 alle 17:00. Chiuso sabato e domenica.

Ticket Museo e Parco Archeologico di Locri

Il costo del biglietto intero per accedere al Museo e Parco Archeologico di Locri è di € 5,00, ridotto € 2,00. L’ingresso al Museo di Palazzo Nieddu è gratuito.

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